il quartiere



Le prime testimonianze dei Quartieri aretini (Porte) risalgono all'inizio del Duecento: la loro nascita è da mettere in connessione con il completamento della sesta cinta muraria di Arezzo. Si chiamano Porta Crucifera, Porta del Borgo, Porta del Foro e Porta Sant'Andrea.

Fino a quando Arezzo conserva l'indipendenza (1384) i Quartieri sono alla base della vita amministrativa della città, svolgendo funzioni politiche, giudiziarie e fiscali: poi perdono d'importanza e alla fine del Seicento cambiano denominazione (San Clemente, San Lorentino, Santo Spirito e Crucifera)

I quartieri medievali vengono ripristinati nel terzo-quarto decennio del Novecento con il nome di rioni e la partecipazione alla Giostra del saracino diviene la loro principale ragion d'essere.

La Porta che dà nome al Quartiere si trovava sul lato orientale dell'attuale piazza di Porta Crucifera, e venne abbattuta nel 1890 per creare una più larga barriera, essendo il varco esistente "basso e stretto".

Il calore e la passione dei quartieristi fanno di Porta Crucifera il Quartiere per eccellenza. Un paese nella città, da temere e rispettare, a cui rifarsi per rappresentare lo spirito degli aretini, mai sottomessi e mai d'accordo tra di loro.

Situato nella parte antica della città, vi sono custodite le più importanti testimonianze del passato; le piazzette e i vicoli ne esaltano il vissuto che compare dalle "lastre" come dalle arenarie calde e vulnerabili dei palazzi signorili e dalle botteghe dei restauratori che circondano la Piazza, teatro della Giostra del Saracino allora come oggi festa della città di Arezzo.

Nell'ambito della Giostra del Saracino è innegabile che il Quartiere di Porta Crucifera è quello che riesce a mantenere nel vive le tradizioni storico culturali della città di Arezzo. Un sodalizio di persone, amici e conoscenti legati da una passione che vive costantemente durante l'anno per celebrarsi il giorno della Giostra.

Il Quartiere di Porta Crucifera è rappresentato in queste pagine nella sua costituzione e nei personaggi che lo raffigurano istituzionalmente

Il Popolo RossoVerde

Nel Quartiere di Porta Crucifera, per la sua storia e le sue tradizioni, la Giostra del Saracino è vissuta un po’ tutto l’anno e tutta l’attività ruota intorno al Palazzetto Alberti dove si trova la Sede e il Circolo Colcitrone, punto di ritrovo e di aggregazione del popolo rosso-verde.

Nella Sede c’è la Sala delle Vittorie dove sono raccolte tutte le Lancie d’oro vinte dal Quartiere e dove si riunisce il Consiglio Direttivo del Quartiere, la Sala dei Costumi e delle Armi dove viene conservato con grande cura tutto il materiale che serve ai figuranti per la vestizione nel corteggio storico della Giostra.

Nel Circolo Colcitrone viene sviluppata tutta quell'attività ricreativa e di associazione che trova la sua massima espressione nei giorni della Giostra con la Cena Propiziatoria che si effettua il giorno che precede l'Evento e che mette a tavola l’intero popolo rosso-verde in una scenografia sempre nuova e ricca di fascino.

In Piazza Grande i Quartieristi rosso-verdi sono sempre i grandi protagonisti anche nella coreografia e, quando in Piazza entrano gli armati, il cielo si riempie dei colori del Quartiere di Porta Crucifera.

Naturalmente le emozioni più forti si vivono al momento della discesa sulla lizza dei giostratori, quando il cavaliere al Pozzo gira il cavallo verso il Buratto e parte al galoppo per cercare nell'impatto con il tabellone quel punto che potrebbe valere la Giostra.

E’ il momento di massima partecipazione emotiva che poi esplode incontenibile all’assegnazione della Lancia d’oro. Le strade della vecchia Arezzo si riempiono dei colori e dei cori del popolo festante che accompagna il Capitano del Quartiere e la Lancia d’oro fino alla Sede del Quartiere, dove i festeggiamenti continuano fino a tarda notte.

Quando il Quartiere vince la Giostra , dopo la giusta euforia della Domenica si fanno i preparativi per il Te Deum di ringraziamento, che si tiene dopo qualche settimana. L'intero Quartiere è in festa e sfila per le vie della città esibendo tutte le lance d’oro vinte, fino alla Chiesa di S. Maria della Pieve dove viene celebrato il Te Deum Solenne in una splendida cornice ricca di suggestioni e di colori.

Infine la Cena della Vittoria, dove vengono premiati i cavalieri che hanno portato la Lancia d'Oro e, naturalmente, l'ambito trofeo ha un posto privilegiato nella tavola imbandita.

La Giostra è tradizione, che vuol dire rispetto del passato e della nostra storia. E' quindi un veicolo importantissimo per rivivere e capire come eravamo.

Dante diceva di noi botoli ringhiosi? Bene! In piazza Grande ne diamo con orgoglio ampia dimostrazione!

La tradizione si tramanda attraverso ricordi. Proprio quelli che affiorano in tante serate passate al nostro Quartiere. Ricordi delle Giostre ruggenti degli anni quaranta, cinquanta e via via fino ai nostri giorni.

Aneddoti, episodi curiosi, momenti belli e tristi attraverso le memorie storiche della nostra gente. Perchè i più giovani sappiano ed apprezzino quello che è stato fatto.

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Quartiere di Porta Crucifera P.I. 92057120518
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FOTOGRAFIE
Alberto Santini e Maurizio Sbragi
collaborazione fotografica di Fotozoom: Giovanni Folli - Claudio Paravani - Lorenzo Sestini - Fabrizio Casalini - Marco Rossi - Acciari Roberto

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