Scartabellando tra vecchi tomi, che Google scannerizza e mette a disposizione di tutti, abbiamo trovato un libro del 1680 "Le origini della lingua italiana compilate dal s.re Egidio Menagio gentiluomo francese. Colla giunta de Modi di dire italiani" per i signori Accademici della Crusca.
Il testo, tra i tanti lemmi, riporta anche la definizione di "COLCITRONE" il vecchio sopra-nome in italiano volgare ... "volgato" del nostro Quartiere. La definizione iniziale fu data già nel MDCCXLII dal Redi, nel secondo tomo delle sue opere, e viene derivata dal fatto che il colle ove era posta la porta era definito il "colle di Citerea" ovvero il "Colle di Venere". Quindi tutte le vecchie dicerie che riportavano il nome derivato dal colle dei Citroni (quindi limoni) paiono errate. Il colle di Citerea sarebbe stato il colle della "Bellezza"!
COLCITRONE
Porta Colcitrone, è una delle Porte della Città di Arezzo: e fu così detta per esser posta sopra una collina; laquale anticamente chiamavasi il colle di citrea. Le Chiose sopra i seguenti versi del
Capitolo XII° di Ser Gorello,
"che tutti sbigottiti volta denne
A Colcitrone; e poi non s'appressaro
Al Cassar per difesa pur un cenno:
Hic dicit qualit omnes fugerunt ad Portam Collis Citeree, vulgò" Porta Colcitrone.
E le stesse Chiose sopra que versi del Capitolo secondo
"In Crocifera voglio incominciare,
Perch'è la sommità de'miei confini:
Hic incipit numerare è Nobilibus, qui habitabant juxta Portam Colli Citerea, vulgò Porta Colcitrone; qua in primis temporibus Christianitatis ad exhortationem Cleri, e devotorum Monachorum in publicis Scripturi fuit appellata Porta Crucifera, ut non recordarentur ampliòs nomen Citerea, id est Veneris. Sedfrustrà: nam Populus semper voluit dicere Porta Colcitrone."
E questa anche è osservazione del Sr. Redi.
Il libro, nella sua interezza, è consultabile e scaricabile nella sezione Download - libreria storica del nostro sito